Abolire le #carceri ? Luciano Violante: vanno ridotti al minimo i reati puniti con la reclusione.

In un'intervista pubblicata oggi su HuffingtonPost Luciano Violante dice che bisogna rompere il monopolio del carcere. Alcuni giorni fa, Gherardo Colombo diceva che il carcere andrebbe abolito.
La prigione - detta anche #carcere, penitenziario,
dispregiativo gattabuia o galera - è un luogo posto
generalmente sotto l'amministrazione diretta di uno Stato in cui sono reclusi
individui resi privi di libertà personale, riconosciuti colpevoli di reati,
solitamente dopo un processo, per i quali sia prevista una pena detentiva. Le
prigioni nacquero verosimilmente col sorgere della civile convivenza nelle
società umane organizzate, e svolsero inizialmente la funzione di allontanare
dalla vita attiva e separare dalla comunità quei soggetti che il potere
dominante considerava minacciosi per sé e/o nocivi alla comunità stessa.
Oggi? Anche oggi il carcere è quel posto in cui rinchiudiamo
coloro che, avendo commesso errori, devono essere puniti, devono essere buttati
via, come dice Violante. Gran parte dei reati derivano da problemi sociali,
è dunque la reclusione dietro le sbarre il miglior modo di risoluzione del
nostro tempo? Secondo Violante, e anche secondo noi, la pena dovrebbe servire a
ricostruire una relazione e non una segregazione. Non è isolando le persone
dalla società civile che potremmo restituirle un domani migliorate, solo perché
hanno trascorso un periodo a marcire in galera. Il carcere per come è
pensato dai tanti non educa, quelle ore ferme a fissare il nulla lacerano. Non
è certamente parlando di durata della pena o di pene certe che risolveremo i
disagi della nostra società, una società che dovrebbe essere all'avanguardia,
pronta per il 5G. Un detenuto costa allo Stato circa € 150 al giorno, ogni giorno
l'Italia spende circa 9 milioni di euro per tenere 60.000 persone nell'ozio.
Sono molti pochi gli istituti che investono risorse sul sistema cercando di
rendere le giornate detentive proficue. Come? Semplice: trattamento, studio,
lavoro. Più risorse vengono investite nel sistema, maggiori saranno i
risparmi nel tempo, e minore sarà la recidiva, è una equazione matematica che
gli stati più lungimiranti hanno messo al primo posto da tempo.
La
Presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia - in
un'intervista a Repubblica - ha chiarito che la Giustizia deve sempre
avere un volto umano e che lo scopo ultimo della pena è quello di recuperare,
riappacificare, permettere di ricominciare anche a chi ha sbagliato.
Nel
nostro paese, prima o poi, qualche governo avrà la capacità di intraprendere
quelle scelte coraggiose che saranno inevitabilmente vincenti nel tempo, senza
tener conto, almeno per una volta, dei sondaggi e degli algoritmi social?
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